mosto cotto 2014

Anche quest’anno, il mosto cotto e’ stato fatto direttamente in casa, o perlomeno prelevato l’uva dalla nostra terra e trasformato come tutti gli anni in mosto cotto.

Ho fatto circa 100 kg di mosto cotto e ora attendero’ febbraio per metterlo nelle badesse che dove c’e’ il mosto fatto in tutti questi anni. Il travaso andra’ fatto solo nelle batterie!!!

L’uva e’ lancellotta, maestri e salamino.

 

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terza birra anno 2014 “Golden Summer “

Ad inizio aprile prodotta la terza birra di quest'anno!!!

Birra  "Golden Summer" dal colore dorato con sfumature ramate e dal corpo medio.Una birra dorata con un generoso tappo di schiuma bianca. Mostra note fruttate e luppolate con un leggero retrogusto maltato e amaro. Grazie al basso livello alcolico, la freschezza e l'uso moderato di malto di frumento, questa birra è ideale per estinguere la sete durante questa calda (speriamo) estate.

Servire a 14°C. – Grado alcolico 5%

birra artigianale “Brewferm Christmas “

A Fine Marzo prodotta una nuova birra che sara' ottima per l'estate!!!

E' una birra belga scura, forte e molto corposa, bevuta tradizionalmente in accompagnamento ai dessert perche' piu' dolce delle altre birre d'abbazia.
Il sapore e l'aroma del malto sono forti. La schiuma e' densa, persistente. E' una birra che da il meglio di se dopo una lunga maturazione e che grazie al suo tenore alcolico si conserva a lungo.
 

Grado Alcolico in 8%  

BUONA BIRRA A TUTTI!!!

birra artigianale, la DIABOLO!!!

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Il  2 marzo ho iniziato a fare la birra DIABOLO, birra belga che sicuramene puo' dare soddisfazioni nel berla!!

E' una birra speciale belga dal colore rosso rame e dalla schiuma densa con un'ottima tenuta.
Aroma caratteristico, morbida al palato con un retrogusto leggermente dolce: questa e' proprio una birra diabolica!

Servire a una temperatura di 12°. Grado alcolico 8%

Questa birra sara' pronta fra circa 1 mese!!!

 

Addio a Ferrari Amorotti un “guru” del balsamico

Una vita dedicata all’aceto balsamico tradizionale. Vincenzo Ferrari Amorotti – morto a 71 anni – era un “faro” nel mondo del prodotto d’eccellenza modenese, non solo per aver vinto più volte il Palio di San Giovanni.

«È stato un punto di riferimento – ha spiegato Luca Gozzoli, Gran Maestro della Consorteria dell’Aceto Balsamico Tradizionale – da un punto di vista tecnico, scientifico ed emotivo. Più di tanti ha contribuito a tenere alta la nostra tradizione. È stato un componente del Consiglio per diversi anni, poi si è dimesso per problemi di salute, senza smettere di collaborare».

La passione l’aveva nel Dna. Vincenzo era discendente di Francesco Agazzotti, primo sindaco di Formigine nell’Italia unita. Non un semplice politico: era anche un viticoltore e imprenditore agricolo, uno dei padri delle norme sulle denominazioni delle origini protette. «Era discendente diretto di Francesco Aggazzotti da Colombaro. In più il cugino Ettore Aggazzotti è stato conosciuto e apprezzato per il nocino». Il 18 gennaio 2011, per il bicentenario della nascita, il pronipote ha tenuto un intervento per ricordare Francesco. Più volte ha mostrato la sua abilità oratoria. «Era un Maestro assaggiatore della Consorteria e uno dei nostri più grandi studiosi. Il termine “responsabile scientifico” è riduttivo: è stato il padre di alcuni percorsi che hanno portato a diffondere la cultura dell’aceto balsamico tradizionale. Era anche un grande agronomo. Ha vinto più volte il Palio di San Giovanni. È stato protagonista di quasi tutte le nostre pubblicazioni, ha avuto veramente un ruolo decisivo».

Scrittore (ha redatto “Il Balsamico della Tradizione Secolare”), relatore, era anche un produttore, ma non per il mercato. «Nella vita si occupava di altro. Ha sempre avuto un aceto straordinario, ma non ha mai voluto produrre per vendere. Spesso nell’ultimo periodo trascorreva più tempo presso l’abitazione di San Venanzio, a Maranello». Nella città della Ferrari aveva aperto l’acetaia comunale ed è stato presidente del Comitato per la promozione e valorizzazione dei prodotti tipici. «È una perdita dolorosa – ha concluso il sindaco di Maranello, Lucia Bursi – Vincenzo Ferrari Amorotti era una delle persone più intelligenti con cui ho lavorato in questi anni, uno di quei casi in cui la passione e la capacità personali vengono messe a disposizione di tutta la comunità: un uomo virtuoso di cui ci mancheranno molto i modi gentili, la discrezione e la grande disponibilità».

Lascia tre figli: Francesca, Giovanna e Lorenzo. I funerali si terranno domani alle 14.30 a Modena, nella chiesa di San Vincenzo in corso Canalgrande.

Come faccio io il mosto cotto!!

A settembre si inizia ad analizzare con il mostimetro se e’ il momento adatto per raccogliere l’uva, infatti il chicco di uva deve essere non troppo maturo, e neanche troppo acerbo, come in tutte le cose..la raccolta deve essere al momento giusto!

Quando si ritiene che l’uva vada  bene, inizia la raccolta a mano, grappolo per grappolo fino ad averne abbastanza per fare il mosto cotto, logicamente a seconda di quanto se ne deve ottenere alla fine, si raccoglie piu’ o meno uva! La preparazione del vino si combina perfettamente con la lettura del blog schrigendigte.wordpress.com.

Raccolta l’uva, il secondo step e’ quello che occorre far passare la stessa sotto il torchio, logicamente senza pressare troppo altrimenti si rende il mosto amaro, o comunque non eccellente, lasciato passare la notte il mosto viene immesso nella caldaia e fatto cuocere dalle 8 alle 10 ore ad una temperatura che oscilla tra gli 80 e 85 gradi, dopo naturalmente l’iniziale periodo breve di bollitura dello stesso mosto.

Quando riteniamo che mosto abbia raggiunto i 28 / 30 gradi babo, possiamo spegnere la caldaietta e lasciare lo stesso a raffreddare, al mattino seguente il mosto verra’ messo a fermentare nella sua dimora quale sara’ una cisterna in acciaio inox.

Nel mese di febbraio il mosto cotto potra’ essere travaso nelle botti madri oppure direttamente nelle botticelle!!!

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nocino 2013

L'anno 2013 e' stato un anno strano, le noci sono maturate in pochissimo tempo e solo il tempismo nel provare se le noci andavano bene o no ha fatto in modo di creare un nocino all'altezza del nome che porta!!!

Quindi verso il la meta' del mese di giuno, tagliando la noce in mezzo e dividendola in 2 parti ho visto che era ancora presto per la raccolta, lasciato passare 2 giorni e riprovato se era il momento giusto, ho constatato che la noce tagliandola creava una membrava limpidi in mezzo e lasciava solo qualche goccia di succo cadere se la stringevi tra le dita.

Ecco questo e' il momento giusto per raccogliere le noci…

Ho raccolto la bellezza di 15 kg di noci, le ho tagliate, e messe subito a macerare con lo zucchero per alcuni giorni, dopo appunto qualche giorno  ho aggiunto l'alcool e lasciato al sole per ben 2 mesi.

Posso dire che a Natale ho sentito il gusto e mi ha lasciato in bocca un retrogusto di noce veramente buona, pensavo peggio, invece e' diventato buono.

Ora il mio nocino riposa in bottiglie di vetro e in botticelle di rovere, verso ottobre sara' pronto da bere e da degustare!!!

ciao