Nella primavera del 2013 ascoltando il Mastro Birraio Andrea, ho iniziato a produrre per puro vezzo, oltre al nocino, la birra artigianale in casa, non avendo mai studiato da "piccolo chimico" subito non ero cosi sicuro della buona scelta fatta. Inizialmente consultandomi con Andrea mi sono fatto un'idea di come viene prodotta la birra in casa e cosi' pian piano leggendo anche su siti specializzati in internet, la mia paura e' andata via e cosi' a fine primavera 2013 ho iniziato a produrre in casa della birra che sostanzialmente non e' male, anzi chi l'ha assaggiata ha detto che e' buona.
A differenza dell'aceto balsamico che occorrono gli sbalzi di temperatura, perche' l'aceto deve "lavorare" in estate e "riposare" in inverno, la birra artigianale necessita di piu' stabilita' climatica e allora occorre evitare o quantomeno farne meno quando c'e' troppo caldo o troppo freddo perche' i BATTERI LATTICI possono "attaccare" la birra artigianale.
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I batteri lattici sono microrganismi che creano acido lattico come principale prodotto della fermentazione dei carboidrati, producono quantità molto piccole di CO2, tollerano bene un’elevata acidità (alcune specie continuano a crescere fino a circa pH 3), fermentano fra i 15 e i 35°C e si sviluppano ottimamente anche con basse concentrazioni di ossigeno. L’azione dei batteri lattici è limitata da abbondanti luppolature e alte concentrazioni di alcol. Anche se normalmente i batteri lattici sono responsabili di difetti della birra, se correttamente utilizzati sono in grado di contenere o di escludere la presenza di altri microrganismi non desiderati. Oltre alla volontà quindi di replicare alcuni stili tradizionali l’abbassamento del pH nel mosto della birra comunque favorisce la stabilità del prodotto finale.
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